Pioggia


La pioggia è caduta di James Joyce

La pioggia è caduta tutto un giorno.
Oh, vieni tra gli alberi madidi.
Le foglie giacciono fitte sul viale
Dei ricordi.

Nel viale dei ricordi sosteremo
Un poco e poi ci lasceremo.
Vieni, amore, dove io possa parlarti
Intimamente.

Rain has fallen by James Joyce

Rain has fallen all the day.
O come among the laden trees:
The leaves lie thick upon the way
Of memories.
Staying a little by the way
Of memories shall we depart.
Come, my beloved, where I may
Speak to your heart.

Pioggia di Federico Garcia Lorca

La pioggia ha un vago segreto di tenerezza
una sonnolenza rassegnata e amabile,
una musica umile si sveglia con lei
e fa vibrare l’anima addormentata del paesaggio.

È un bacio azzurro che riceve la Terra,
il mito primitivo che si rinnova.
Il freddo contatto di cielo e terra vecchi
con una pace da lunghe sere.

È l’aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori
e ci unge con lo spirito santo dei mari.
Quella che sparge la vita sui seminati
e nell’anima tristezza di ciò che non sappiamo.

La nostalgia terribile di una vita perduta,
il fatale sentimento di esser nati tardi,
o l’illusione inquieta di un domani impossibile
con l’inquietudine vicina del color della carne.

L’amore si sveglia nel grigio del suo ritmo,
il nostro cielo interiore ha un trionfo di sangue,
ma il nostro ottimismo si muta in tristezza
nel contemplare le gocce morte sui vetri.

E son le gocce: occhi d’infinito che guardano
il bianco infinito che le generò.

Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco
e vi lascia divine ferite di diamante.
Sono poeti dell’acqua che hanno visto e meditano
ciò che la folla dei fiumi ignora.

O pioggia silenziosa; senza burrasca, senza vento,
pioggia tranquilla e serena di campani e di dolce luce,
pioggia buona e pacifica, vera pioggia,
quando amorosa e triste cadi sopra le cose!

O pioggia francescana che porti in ogni goccia
anime di fonti chiare e di umili sorgenti!
Quando scendi sui campi lentamente
le rose del mio petto apri con i tuoi suoni.

Il canto primitivo che dici al silenzio
e la storia sonora che racconti ai rami
il mio cuore deserto li commenta
in un nero e profondo pentagramma senza chiave.

La mia anima ha la tristezza della pioggia serena,
tristezza rassegnata di cosa irrealizzabile,
ho all’orizzonte una stella accesa
e il cuore mi impedisce di contemplarla.

O pioggia silenziosa che gli alberi amano
e sei al piano dolcezza emozionante:
da’ all’anima le stesse nebbie e risonanze
che lasci nell’anima addormentata del paesaggio!

(Traduzione di Claudio Rendina)

Lluvia de Federico Garcia Lorca

La lluvia tiene un vago secreto de ternura,
algo de soñolencia resignada y amable,
una música humilde se despierta con ella
que hace vibrar el alma dormida del paisaje.

Es un besar azul que recibe la Tierra,
el mito primitivo que vuelve a realizarse.
El contacto ya frío de cielo y tierra viejos
con una mansedumbre de atardecer constante.

Es la aurora del fruto. La que nos trae las flores
y nos unge de espíritu santo de los mares.
La que derrama vida sobre las sementeras
y en el alma tristeza de lo que no se sabe.

La nostalgia terrible de una vida perdida,
el fatal sentimiento de haber nacido tarde,
o la ilusión inquieta de un mañana imposible
con la inquietud cercana del color de la carne.

El amor se despierta en el gris de su ritmo,
nuestro cielo interior tiene un triunfo de sangre,
pero nuestro optimismo se convierte en tristeza
al contemplar las gotas muertas en los cristales.

Y son las gotas: ojos de infinito que miran
al infinito blanco que les sirvió de madre.

Cada gota de lluvia tiembla en el cristal turbio
y le dejan divinas heridas de diamante.
Son poetas del agua que han visto y que meditan
lo que la muchedumbre de los ríos no sabe.

¡Oh lluvia silenciosa, sin tormentas ni vientos,
lluvia mansa y serena de esquila y luz suave,
lluvia buena y pacifica que eres la verdadera,
la que llorosa y triste sobre las cosas caes!

¡Oh lluvia franciscana que llevas a tus gotas
almas de fuentes claras y humildes manantiales!
Cuando sobre los campos desciendes lentamente
las rosas de mi pecho con tus sonidos abres.

El canto primitivo que dices al silencio
y la historia sonora que cuentas al ramaje
los comenta llorando mi corazón desierto
en un negro y profundo pentágrama sin clave.

Mi alma tiene tristeza de la lluvia serena,
tristeza resignada de cosa irrealizable,
tengo en el horizonte un lucero encendido
y el corazón me impide que corra a contemplarte.

¡Oh lluvia silenciosa que los árboles aman
y eres sobre el piano dulzura emocionante;
das al alma las mismas nieblas y resonancias
que pones en el alma dormida del paisaje!

Enero de 1919 – Granada

Dopo la pioggia invernale di Ina Coolbrith (Nauvoo, Illinois 1841 – Berkeley, California, 1928)

Dopo la pioggia invernale,
Canta, pettirosso! Canta, rondine!
L’erba è in corsia,
I boccioli e i fiori seguiranno.

I boschi risuoneranno, allegri e gioiosi,
con il trillo degli uccelli e il cinguettio,
Anche se oggi il cielo piange,
e i venti sono impetuosi.

Anche se il profondo chiama il profondo
Come chiama il tuono,
e il bianco dei flutti ondeggia
sotto la tempesta;

Le onde arriveranno dolcemente
sulle lunghe e luminose spiagge,
con fiori di spuma
e con i discorsi più teneri…

Dopo il rigore invernale,
e la lunga, lunga pena,
Canta, cuore!
La gioia arriva il giorno dopo.

After the Winter Rain by Ina Coolbrith (Nauvoo, Illinois 1841 – Berkeley, California, 1928)

After the winter rain,
Sing, robin! Sing, swallow!
Grasses are in the lane,
Buds and flowers will follow.

Woods shall ring, blithe and gay,
With bird-trill and twitter,
Though the skies weep to-day,
And the winds are bitter.

Though deep call unto deep
As calls the thunder,
And white the billows leap
The tempest under;

Softly the waves shall come
Up the long, bright beaches,
With dainty, flowers of foam
And tenderest speeches…

After the wintry pain,
And the long, long sorrow,
Sing, heart!—for thee again
Joy comes with the morrow.

A Hard rain’s A-gonna Fall by Bob Dylan (Duluth, Minnesota 1941)

Oh, where have you been,
my blue-eyed son?
Oh, where have you been,
my darling young one?

I’ve stumbled on the side
of twelve misty mountains,
I’ve walked and I’ve crawled
on six crooked highways,
I’ve stepped in the middle
of seven sad forests,
I’ve been out in front
of a dozen dead oceans,
I’ve been ten thousand miles
in the mouth of a graveyard,

And it’s a hard, and it’s a hard,
it’s a hard, and it’s a hard,
And it’s a hard rain’s a-gonna fall.

Oh, what did you see,
my blue-eyed son?
Oh, what did you see,
my darling young one?

I saw a newborn baby
with wild wolves all around it
I saw a highway of diamonds
with nobody on it,
I saw a black branch
with blood that kept drippin’,
I saw a room full of men
with their hammers a-bleedin’,
I saw a white ladder
all covered with water,
I saw ten thousand talkers
whose tongues were all broken,
I saw guns and sharp swords
in the hands of young children,

And it’s a hard, and it’s a hard,
it’s a hard, it’s a hard,
And it’s a hard rain’s a-gonna fall.

And what did you hear,
my blue-eyed son?
And what did you hear,
my darling young one?

I heard the sound of a thunder,
it roared out a warnin’,
Heard the roar of a wave
that could drown the whole world,
Heard one hundred drummers
whose hands were a-blazin’,
Heard ten thousand whisperin’
and nobody listenin’,
Heard one person starve,
I heard many people laughin’,
Heard the song of a poet
who died in the gutter,
Heard the sound of a clown
who cried in the alley,

And it’s a hard, and it’s a hard,
it’s a hard, it’s a hard,
And it’s a hard rain’s a-gonna fall.

Oh, who did you meet,
my blue-eyed son?
Who did you meet,
my darling young one?

I met a young child
beside a dead pony,
I met a white man
who walked a black dog,
I met a young woman
whose body was burning,
I met a young girl,
she gave me a rainbow,
I met one man
who was wounded in love,
I met another man
who was wounded with hatred,

And it’s a hard, it’s a hard,
it’s a hard, it’s a hard,
It’s a hard rain’s a-gonna fall.

Oh, what’ll you do now,
my blue-eyed son?
Oh, what’ll you do now,
my darling young one?

I’m a-goin’ back out
‘fore the rain starts a-fallin’,
I’ll walk to the depths
of the deepest black forest,
Where the people are many
and their hands are all empty,
Where the pellets of poison
are flooding their waters,
Where the home in the valley
meets the damp dirty prison,
Where the executioner’s face
is always well hidden,
Where hunger is ugly,
where souls are forgotten,
Where black is the color,
where none is the number,
And I’ll tell it and think it
and speak it and breathe it,
And reflect it from the mountain
so all souls can see it,
Then I’ll stand on the ocean
until I start sinkin’,
But I’ll know my song well
before I start singin’,

And it’s a hard, it’s a hard,
it’s a hard, it’s a hard,
It’s a hard rain’s a-gonna fall.

Una forte pioggia cadrà di Bob Dylan (Duluth, Minnesota 1941)

Dove sei stato,
figlio mio dagli occhi azzurri?
Dove sei stato,
ragazzo mio caro?

Mi sono imbattuto nel fianco
di dodici nebbiose montagne,
ho percorso e ho strisciato
per sei tortuose autostrade,
ho camminato nel mezzo
di sette tristi foreste,
mi sono trovato faccia a faccia
con una dozzina di oceani morti,
son stato per diecimila miglia
nella bocca di un cimitero,

E una forte, forte,
forte, forte,
forte pioggia cadrà.

Oh, cosa hai veduto,
figlio mio dagli occhi azzurri?
Cosa hai veduto
ragazzo mio caro?

Ho visto un bimbo appena nato
circondato da lupi selvaggi
Ho visto un’autostrada di diamanti
e nessuno che la percorreva,
ho visto un ramo nero
e del sangue che sgocciolava,
ho visto una stanza piena di uomini
con martelli sanguinanti,
ho visto una scala bianca
tutta ricoperta d’acqua,
ho visto diecimila adulatori
con le lingue spezzate,
ho visto armi e spade affilate
nelle mani di bambini,

E una forte, forte,
forte, forte,
forte pioggia cadrà.

E cosa hai sentito,
figlio mio dagli occhi azzurri?
Cosa hai sentito,
ragazzo mio caro?

Ho sentito il rombo di un tuono,
che ruggiva un avvertimento,
ho sentito il fragore di un’onda
tale da sommergere il mondo intero,
ho sentito cento suonatori di tamburo
con le mani in fiamme,
ho sentito diecimila sussurrare
e nessuno ascoltare,
ho sentito un uomo morire di fame,
ho sentito molte persone ridere,
ho sentito la canzone di un poeta
morto nei bassifondi,
ho sentito il suono di un clown
che piangeva nel cortile,

E una forte, forte,
forte, forte,
forte pioggia cadrà.

Oh, chi hai incontrato,
figlio mio dagli occhi azzurri?
Chi hai incontrato,
ragazzo mio caro?

Ho incontrato un bambino
accanto a un pony morto,
ho incontrato un uomo bianco
che camminava con un cane nero,
ho incontrato una giovane donna
con il corpo in fiamme,
ho incontrato una giovinetta
che mi ha donato un arcobaleno,
ho incontrato
ferito dall’amore,
ho incontrato un altro uomo
ferito dall’ odio,

E una forte, forte,
forte, forte,
forte pioggia cadrà.

Oh, e cosa farai ora,
figlio mio dagli occhi azzurri?
Cosa farai ora,
ragazzo mio caro?

Andrò via
prima che la pioggia incominci a cadere,
camminerò nel profondo
della più profonda e nera foresta,
dove la gente è tanta
e le loro mani sono completamente vuote,
dove proiettili avvelenati
contaminano le loro acque,
dove la casa nella valle incontra
l’umida e sudicia prigione,
dove il volto del boia
è sempre ben nascosto,
dove la fame è orrenda
dove le anime sono dimenticate,
dove nero è il colore
e nulla è il numero,
e lo dirò, lo penserò,
lo pronuncerò, lo respirerò,
e lo rifletterò su una montagna
così che tutte le anime possano vederlo,
poi starò sull’oceano
fino a quando comincerò ad affondare,
ma avrò imparato bene la mia canzone
prima di incominciare a cantarla,

E una forte, forte,
forte, forte,
forte pioggia cadrà.